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inculata da due extracomunitari in metro rossa


di Membro VIP di Annunci69.it meganv74
25.10.2017    |    11.785    |    27 9.3
"Non so quanto tempo sia stata ferma la metro e non guardavo di certo l’orologio in quel momento, quei due non si stancavano mai in bocca e in culo mi stavano facendo morire nessuno aveva detto una..."
Scendo in metropolitana per rientrare a casa ma mi venne in mente di farmi un paio di foto con il telefonino, là sotto era quasi deserto e nessuno mi avrebbe detto nulla anche se mi avessero vista. Corsi a prendere la prima metro che stava per arrivare entrai nel vagone vuoto e mi sedetti in fondo su uno dei lunghi sedili freddi e duri ma prima che le porte si chiudessero, un paio di ragazzotti di colore entrarono di volata.Erano due mulatti non neri forse arabi o altro, si sedettero un po’ distanti da me ma continuavano a fissarmi parlando nella loro lingua in modo assai curioso: ero stanca e avevo sonno, la metro partì e penso di aver chiuso gli occhi almeno per un po’ finché a risvegliarmi fu una mano che mi accarezzava le cosce. Mi girai aprendo gli occhi di scatto e vidi i due mulatti seduti accanto a me uno al lato destro l’altro al lato sinistro che mi palpavano. Ancora assopita ma cosciente, li lasciai fare, non facevo sesso da un bel po’ e almeno un paio di pompini forse ci sarebbero stati a quei due.
Slacciai i pantaloni ai due ragazzi con estrema calma e con un sorrisetto da furbetta li guardai, tirai fuori i loro cazzi belli duri, erano ben forniti devo dire come ogni maschio di colore del resto, ne presi in mano uno. Iniziai prima con quello di destra mi piegai su di lui tra le sue gambe e mi infilai il suo bel cazzo tutto in gola iniziando a fare su e giù con la testa tirando di lato i capelli che ogni tanto mi coprivano il viso; l’altro a sinistra intanto mi baciava e mi palpava senza tanti complimenti, pensai che era davvero un peccato fermarsi a fare solo due pompini, quei due sembravano belli vogliosi di scopare, ma visto il posto non era poi il caso. All’improvviso quasi qualcuno mi avesse letto nel pensiero la metro iniziò a rallentare fino a fermarsi sotto un tunnel:bloccata lì con quei due maschi era ciò che aspettavo. Mi assicurai che nel vagone non ci fossero altri e che la metro fosse davvero ferma prima di agire. Non ho perso tempo, mi sono tolta gli shorts e mi sono data da fare a succhiare anche il cazzo di quello alla mia sinistra. Quello a destra mi scostò gli slip da un lato ma lo fermai con una mano, volevo si infilasse il preservativo almeno, ne presi uno dallo zainetto lì vicino, gli misi in mano un preservativo che lui buttò a terra con un gesto che mi ha pure spaventata tanto era brusco. Non volevo farli incazzare non si sa mai cosa possono fare certi personaggi, ho dovuto far buon viso a cattivo gioco, uno si sedette a gambe chiuse sulla panca fredda del vagone che era sempre fermo, mi prese per i fianchi e quasi mi obbligò a sedermi sulle sue ginocchia facendomi infilare il suo bel cazzo duro tutto dentro al culetto. Il palo duro del ragazzo scivolò dentro fino alle palle senza problemi. Feci un sospiro di piacere bello forte ma chi ci sentiva li dentro? E con il rumore del motore della metro acceso che rombava poi… L’altro in piedi mi infilò il suo cazzo in bocca mentre iniziavo a saltellare su e giù aiutata dal tizio su cui mi ero seduta. Situazione assai surreale e se chiudo gli occhi ancora oggi mi rivedo in quella scena cavalcare di spalle il cazzo nero del tipo come un’amazzone, godevo come una troia devo ammetterlo, sentire i loro cazzi pomparmi con forza in bocca e in culo mi risvegliò del tutto. Faceva caldo lì dentro e mancava l’aria: i finestrini aperti facevano solo entrare il rumore del tunnel e delle altre metro che passavano ogni tanto dai binari accanto. Già stavo sudando, i capelli mi si appiccicarono al viso e sulla schiena, godevo io e godevano loro, li vedevo bene in viso mentre si davano da fare che gli piacevo e questo mi faceva sentire bene. Toccò poi all’altro scoparmi: mi fece mettere appoggiata alle porte del vagone piegata quasi a 90 gradi a gambe ben aperte e da dietro mi penetrò con forza sfondandomi il culo a colpi di cazzo duro che mi fecero urlare. Di solito non urlo mai, anzi sono una che sospira molto quando gode direi, ma i colpi di quei due animali neri, specie del secondo che mi stava sfondando il culo in piedi attaccata alle porte del vagone mi fecero urlare come una cagna in calore. Non so quanto tempo sia stata ferma la metro e non guardavo di certo l’orologio in quel momento, quei due non si stancavano mai in bocca e in culo mi stavano facendo morire nessuno aveva detto una sola parola. Ancora non sborravano, temevo andassero avanti fino a quando la metro non ripartiva, ero stanca e non ce l’avrei fatta più di tanto. Dopo un’altro cambio di posizione dove quello che mi aveva scopata per primo e aveva gettato a terra il preservativo mi fece mettere con le braccia in alto attaccata ai manici o maniglie che servono per reggere in piedi la gente in mezzo al vagone, a gambe aperte come fossi stata in croce, mi prese per i fianchi e dentro di nuovo a pomparmelo forte facendomi urlare di nuovo. Due urli nella stessa serata per me erano già un record, pompava e pompava il suo grosso e nero cazzo dentro al mio culo che pareva una caverna tanto me lo avevano allargato: ormai mi bruciava e iniziavo a sentire anche un po’ di dolore, saranno stati stanchi anche loro o preferisco pensare che sia stata io a fargli effetto, dopo un bel po’ che mi stavano pompando a dovere sborrarono come fontane. Uno mi riempì la bocca che tenevo aperta apposta ma non ingoiai e l’altro mi venne sulle natiche riuscendo a togliermelo prima che mi riempisse tutto il culetto, cosa che voleva realmente fare ma che non riuscì . Presi tutto lo sperma che potevo attenta a non farne cadere nemmeno una goccia e me lo spalmai sul corpo come una crema, cosa che uso fare spesso, non mi piace sprecare tutto quel ben di dio e se non posso ingoiarlo per ovvi motivi, almeno me lo spalmo addosso. Riuscii a spalmarmela tutta senza farne cadere nemmeno una goccia ed era parecchia, mentre i due si ricomponevano e la metro aveva ripreso la sua corsa da pochi minuti.
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